Piede Piatto
I piedi piatti sono una malformazione anatomica, in presenza della quale i piedi di un individuo presentano un arco plantare mediale più basso del normale o completamente assente.
Nelle persone con piedi normali, la parte centrale interna dei piedi non appoggia al suolo: la presenza di un arco plantare della giusta altezza garantisce una distribuzione del peso del corpo, sul piede, corretta, e una migliore efficacia nella camminata (è meno dispendiosa). Il tutto comporta un minor rischio di danni muscolo-scheletrici agli arti inferiori e ai piedi in particolare.
Nelle persone con piedi piatti, invece, la parte centrale interna dei piedi appoggia del tutto al suolo: ciò altera la distribuzione del peso sui piedi e predispone quest’ultimi a fenomeni dolorosi e degenerativi delle articolazioni, dei muscoli, delle ossa e dei legamenti. Il piede piatto può essere una condizione trasmessa da uno dei genitori come caratteristica somatica, oppure una condizione successiva alla presenza di determinati fattori favorenti.
Tra i possibili fattori favorenti i piedi piatti di natura adattativa, rientrano:
- Traumi al piede o alla caviglia;
- Patologie neurologiche o neuromuscolari;
- Patologie del tessuto connettivo;
- Un errore nella formazione delle ossa del piede, durante lo sviluppo uterino;
- L’obesità e il sovrappeso;
- L’artrite reumatoide;
- L’invecchiamento;
- Il diabete;
- Abitudini posturali errate;
- L’utilizzo di calzature inadeguate;
- Lunghi periodi di inattività;
- Uno stato di gravidanza. In questo caso, gli effetti sono temporanei.
I disturbi più comuni consistono in: dolore ai piedi (in particolare sul tallone o a livello della parte centrale), dolore alle caviglie, dolore alla parte bassa delle gambe, dolore alle ginocchia, dolore alle anche, dolore lombare, iperpronazione, gonfiore nella parte interna delle caviglie e problemi muscolo-scheletrici a livello dei piedi. Per una diagnosi di piedi piatti sono sufficienti, molto spesso l’esame obiettivo e l’anamnesi. I medici considerano il ricorso a ulteriori test diagnostici (raggi X, TAC, ecografia, RMN) quando il paziente lamenta un’intensa sintomatologia. Se sono asintomatici (cioè se non causano alcun tipo di dolore), i piedi piatti non richiedono alcun trattamento particolare. Se, invece, sono causa di dolore, in base alla gravità della sintomatologia, un medico potrebbe optare per una terapia non-chirurgica (o terapia conservativa) oppure per una terapia chirurgica.
Per quanto concerne la terapia non-chirurgica (o conservativa), i possibili trattamenti consistono in:
- Utilizzo di plantari
- Esercizi di stretching (o allungamento muscolare)
- Utilizzo di scarpe ortopediche per piedi piatti;
- Esercizi di fisioterapia per il miglioramento della tecnica di camminata e della tecnica di corsa. In genere, i medici
- sottopongono a questo tipo di trattamento i pazienti che praticano sport con una certa continuità
- Un programma dietetico per la riduzione del peso corporeo
- La somministrazione di farmaci antidolorifici, per ridurre la sensazione dolorosa;
- Un periodo di riposo da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore (es: corsa, lunghe camminate ecc).
In alternativa, i medici consigliano ciclismo o nuoto. Per quanto riguarda l’intervento chirurgico,
i medici lo prendono in considerazione solo quando la terapia conservativa si è rivelata inefficace (o non ha fornito i risultati sperati) e la sintomatologia è molto intensa.